Racconti di viaggio le vacanze di Martina
Prima di partire per gli Stati Uniti ho sempre pensato di visitare il profondo Sud… avrei voluto andare proprio lì e vedere le paludi, gli alligatori, le case col portico e la sedia a dondolo, i battelli sul Mississippi di cui avevo letto ne Le Avventure di Tom Sawyer o le affascinanti ambientazioni de Il Buio Oltre la Siepe. Avrei voluto ascoltare bluegrass, jazz e country tutto il giorno, vedere dei veri cowboy, visitare la maestosa tenuta di Elvis Presley e mangiare quanto più gumbo, pollo fritto e pietanze del Sud!
Ecco perché ho deciso di trascorrere tre settimane alla scoperta di otto stati risalendo da sud a nord, passando per Georgia, Alabama, Louisiana, Mississippi, Tennessee, Kentucky, Missouri e Illinois. Avevo le guide, voli e macchina prenotati e l’itinerario era pronto come anche i miei compagni di viaggio ed io.
Ed eccoci, dopo ore infinite, nella capitale della Georgia, Atlanta.
Le sue maggiori attrazioni sono il Centro per i Diritti Civili e Umani e il Martin Luther King Jr. Historic Site, un museo dedicato a questo magnifico uomo e tutto ciò per cui ha lottato.
Proseguendo verso sud arriviamo nella capitale dell’Alabama, Montgomery, una vera perla grazie anche alla storia relativa alla guerra civile e al movimento per i diritti civili. La Prima Casa Bianca della Confederazione vale decisamente una visita essendo il luogo in cui il presidente visse quando Montgomery era capitale di questi stati nel 1861.
La terza fermata è stata la splendida New Orleans in Louisiana, terra dei Cajun campagnoli e francofoni discendenti degli Acadiani. Il quartiere francese è una tappa obbligata con i suoi meravigliosi edifici coloniali e ha un’atmosfera difficile da battere. La musica jazz risuona in ogni strada e di sera la città prende vita. Mi è piaciuto passeggiare per questo quartiere sorseggiando un caffè e fare un tour del cimitero più antico di New Orleans dove Marie Laveau, la regina del voodoo, è sepolta.
La Louisiana è conosciuta anche per le paludi, chiamate bayou, pertanto non ho potuto esimermi dal farci un giro! Dotate di una flora lussureggiante, le paludi pullulano di alligatori, diverse specie di aironi, tartarughe e procioni… sfortunatamente il mio piano di rapire un procione e portarlo a casa non è andato a buon fine… sarò più fortunata la prossima volta! La barca ci fa scivolare all’interno di un intrico di paludi e insenature silenziose mentre il muschio spagnolo sopra le nostre teste ci regala un’atmosfera inquietante e spettrale che è difficile descrivere a parole.
Dopo aver salutato gli alligatori ci rimettiamo in viaggio alla volta del Mississippi. Questa è l’America che desideravo vedere, la vera America fatta di splendide ville storiche, di classiche shotgun houses che si susseguono lungo la strada e la sensazione di trovarsi in mezzo al nulla. Le cittadine di Jackson e Natchez ne sono un ottimo esempio. La gente è estremamente cordiale al sud, per strada quasi tutti ti salutano, il che è abbastanza strano perché non sono abituata a una tale gentilezza da parte di sconosciuti! Avevo sentito parlare dell’ospitalità del sud e posso confermare che non è solo una leggenda.
È ora di iniziare a salire più a nord verso il Tennessee in cui visitiamo Memphis e Nashville. Tutti conoscono Memphis per essere la città natale di Elvis Presley e per Graceland, ma Memphis non è solo questo. Si percepisce che la musica rappresenta una cospicua parte della storia e della cultura della città perché ovunque si vada si respira blues, soul e rock and roll. Memphis, infatti, ospita lo Stax Museum of American soul music dove registrarono artisti del calibro di Aretha Franklin e Otis Redding.
Nashville è la capitale del Tennessee e della musica country; non a caso qui si trova la Country Music Hall of Fame che espone diverse fotografie, chitarre e altri strumenti musicali, vinili, spartiti ed abiti di scena. È una città incredibilmente vivace, caotica, bella, autentica e brulicante di locali di musica live e honky-tonk.
Per citare Elvis Presley, non ho potuto fare a meno di innamorarmi di questi posti!
Chilometro dopo chilometro arriviamo nel Kentucky; una cosa che non scorderò mai sono le immense distese di terra, gli infiniti prati verdi, gli steccati bianchi e i maneggi che ho visto mentre viaggiavamo lungo la Kentucky Bourbon Trail. Lo “stato dell’erba blu” è rinomato per le sue distillerie che noi non vedevamo l’ora di visitare e devo ammettere che non siamo rimasti delusi. Decidiamo di fare un tour della Woodford Reserve a Versailles e della Angels’ Envy nel centro di Louisville dove veniamo guidati nell’intero procedimento di distillazione del bourbon e nella tanto agognata degustazione finale! Louisville è anche la città che diede i natali a Muhammed Ali, il celeberrimo pugile che tanto lottò contro il razzismo e il movimento per i diritti civili.
St. Louis in Missouri è la tappa successiva, sfortunatamente solo toccata e fuga. Lo skyline della città è contraddistinto dal maestoso Gateway Arch, 192 metri sul fiume Mississippi dove ci imbarchiamo sul battello e ci immergiamo nella storia. Dopo una piccola pausa a Springfield, Illinois, dove visitiamo il centro storico e i luoghi associati alla figura di Abramo Lincoln, raggiungiamo la nostra ultima fermata: Chicago, Illinois.
Sarò sincera, non pensavo che Chicago fosse così bella. Quanto mi sbagliavo! Chicago ha un’area metropolitana di nove milioni di persone e si trova sull’immenso lago Michigan, ma credetemi se dico che ai miei occhi tutto è sembrato tranne che un lago! Il centro città (chiamato Loop) è dominato da grattacieli che ne definiscono lo skyline. Qui passiamo gli ultimi quattro giorni facendo tutto ciò che un turista farebbe: saliamo sulla Willis Tower (103 piani, 442 metri, il secondo edificio più alto degli USA) e ammiriamo la città da un balcone in vetro che si protende al di fuori; vediamo la famosa scultura di Anish Kapoor chiamata “Cloud Gate”, meglio conosciuta come “Il Fagiolo”, su cui si riflettono i grattacieli circostanti; ci perdiamo all’interno dell’Art Institute contemplando le opere di Monet, Picasso, Hopper e Kandisky. L’ultimissima fermata è Little Italy dove troviamo un ristorante come quello de Il Padrino e mangiamo dei favolosi spaghetti con polpette!
Persino dopo tre lunghe settimane di viaggio e innumerevoli ore alla guida lascio questo posto col desiderio di poterlo ancora esplorare… Sogno americano? Decisamente!
Before going to the US for the first time I had always thought of visiting the Deep South… that’s exactly where I wanted to go to see the swamps, the ‘gators, the houses with the porches and the rocking chairs, the Mississippi river steamboats I had read about in The Adventures of Tom Sawyer or the fascinating settings of To Kill a Mockingbird. I wanted to listen to bluegrass, jazz and country all day long, see real life cowboys, visit the mansion of The King Elvis Presley and eat as much gumbo, fried chicken, and all kinds of Southern food as I could!
That’s why I decided to spend three weeks crossing eight states from South to North, passing through Georgia, Alabama, Louisiana, Mississippi, Tennessee, Kentucky, Missouri and Illinois. I had the guides, flights, the car had been booked, the itinerary was ready, as well as my travel companions and me.
So there we were, after countless hours, in the capital city of Georgia, Atlanta. Its highlights are the Center for Civil and Human Rights and the Martin Luther King Jr. Historic Site, a museum dedicated to this magnificent man and what he stood for.
Heading south from Atlanta we reached Alabama’s state capital, Montgomery, a real jewel thanks to the history of civil war and the civil rights movement.
The First White House of the Confederacy is definitely worth a visit, being the place where the President of the Confederate States lived when Montgomery was the capital city of these states in 1861.
The third stop was the epic New Orleans in Louisiana, land of the rural, French-speaking Cajuns, descendants of the Acadians. The French Quarter is a must-see with its beautiful old colonial buildings and its atmosphere that is tough to beat. Jazz is simply everywhere in the streets and at night the city comes alive. I really enjoyed taking a stroll around this quarter sipping coffee and taking a tour of the oldest cemetery of the city where Marie Laveau, the queen of voodoo, is buried.
Louisiana is also famous for its peculiar wetlands, called bayou, so I couldn’t miss out on a swamp tour! Aside from alligators, the swamps are swarming with luxuriant flora and fauna that includes herons, egrets, turtles and raccoons… unfortunately, I didn’t succeed in kidnapping a little raccoon and turning it into my pet, but hey… better luck next time! The boat took us through a tangle of silent swamps and inlets while the Spanish Moss above our heads gave everything a spectral and spooky atmosphere that is almost impossible to convey with words.
After saying goodbye to the ‘gators’ we proceeded with our journey and visited the state of Mississippi. This was the America I had longed to see for such a long time–the real America with its magnificent historic mansions, the shotgun houses scattered along the road and the feeling of being in the middle of nowhere; the cities of Jackson and Natchez give a great example of what I’m talking about. People are extremely friendly in the South, almost everybody in the street says hello to you, which was pretty odd at first because I’m not used to such polite greetings from strangers! I had heard about “southern hospitality” and I can confirm that it’s a real thing.
It was time to start going north towards the state of Tennessee where we visited Memphis and Nashville. Memphis is mostly famous for being the hometown of Elvis Presley and for his incredible mansion “Graceland”, but it is not just that. You can feel that music is such a big part of this city’s history and culture because everywhere you go you can breathe blues, soul and rock and roll. Memphis, in fact, hosts The Stax Museum of American Soul Music where artists of the likes of Aretha Franklin and Otis Redding recorded.
Nashville is the capital city of Tennessee and the capital of country music; not without reason The Country Music Hall of Fame is here and shows a great number of old photos, guitars and other musical instruments, LP’s, scores and stage clothes. It’s an incredibly lively city: chaotic, beautiful, authentic and teeming with live music bars and honky-tonks.
Paraphrasing Elvis Presley, I couldn’t help falling in love with these two amazing places.
After miles and miles we got to Kentucky and something I’ll never forget are the immense stretches of land, the endless fields of grass, white fences and horse farms I saw while driving along the Kentucky Bourbon Trail. The Bluegrass State is renowned for its many distilleries, so we were looking forward to visiting them and I must say that we weren’t disappointed at all. We took a tour of the Woodford Reserve in Versailles and the Angels’ Envy distillery in the city of Louisville where our tour guides walked us through the entire process of making bourbon and the final, coveted tasting! Louisville is also the hometown of Muhammed Ali, the great boxer who repeatedly stood against racism and fought for the civil rights movement.
St. Louis (Missouri) was our next stop, unfortunately it was short but sweet. The city’s skyline is characterized by the impressive Gateway Arch, 192 meters above the Mississippi River where we took a riverboat tour and immersed ourselves in history. After a short break in Springfield, Illinois, where we visited the historic district and the places associated with Abraham Lincoln, we reached our last stop: Chicago, Illinois.
I’m not going to lie, I didn’t expect Chicago to be this beautiful, but I couldn’t have been more wrong. Chicago has a metropolitan area of 9 million people and is situated alongside Lake Michigan, but believe me when I say that to my eyes it didn’t look like a lake, but an immense ocean! The city center (called The Loop) is encompassed by skyscrapers that define its amazing skyline. We spent the last four days here and did almost everything a tourist would do: we went up the Willis Tower (103 stories, 442 meters, the second tallest building in the US) and admired the city from a glass box that sticks out of the side of the building; we saw the famous sculpture by Anish Kapoor called “Cloud Gate” (best known as “The Bean”) on to which surrounding skyscrapers reflect; and we lost ourselves inside the Art Institute while contemplating Monet, Picasso, Hopper and Kandinsky. The very last stop was Little Italy where we dined in a very Godfather-like restaurant and had the best spaghetti and meatballs ever!
Even after three long weeks and innumerable hours driving I left wishing I had more time to explore this incredible country… American Dream? Definitely!