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Remembrance Day
10 Nov 2017

Remembrance Day

[English]

“They shall grow not old, as we that are left grow old,
Age shall not weary them, nor the years condemn.
At the going down of the sun, and in the morning
We will remember them.”

 

“Loro non invecchieranno, come noi lasciati a invecchiare,
la vecchiaia non li logorerà, né gli anni li condanneranno.
Al calar del sole e al mattino
noi li ricorderemo.”

(Ode of Remembrance – Ode al ricordo, recitata in Gran Bretagna presso i monumenti ai caduti ogni anno l’11 novembre)

🇮🇹

Remembrance Day – Un papavero rosso per commemorare i caduti in guerra

Ogni anno, a metà ottobre circa, nel Regno Unito cominciano a vedersi strane cose in televisione: i personaggi della TV iniziano a indossare un piccolo fiore di carta rosso sui risvolti delle giacche o sui vestiti. All’inizio solo importanti personalità politiche e personaggi famosi. Ma poi lo vedi indossare ai conduttori dei telegiornali e anche agli allenatori di calcio durante la conferenza stampa post-partita. Alla fine lo indossano tutti, in strada, sul treno, a scuola e sul posto di lavoro. Poi, all’improvviso, la mattina del 12 novembre, questi fiori scompaiono dagli abiti per essere indossati nuovamente l’anno dopo.

 

Un visitatore incuriosito potrebbe chiedersi giustamente la ragione di tutto ciò.

 

Il motivo è fortemente significativo. L’11 novembre 1918, alle 11:00 in punto, entrò in vigore l’armistizio che pose fine ai combattimenti sul fronte occidentale, nell’immenso campo di battaglia che si estendeva per centinaia di chilometri attraverso la regione delle Fiandre e il nord della Francia. Per oltre quattro anni fu teatro di alcune delle più sanguinose battaglie della storia. Milioni di soldati tedeschi, francesi, inglesi, canadesi e americani avevano partecipato a una guerra logorante, trincerati in mezzo al fango per mesi e mesi, forzati periodicamente a “uscire allo scoperto” e caricare il nemico percorrendo un terreno insidiato da filo spinato, da mine e dal fuoco delle mitragliatrici. Di solito solo per avanzare di poche centinaia di metri.

 

Al temine del conflitto, dopo il lungo e freddo inverno 1918-19, i primi fiori a spuntare nei fangosi campi di battaglia furono dei papaveri rossi. Rappresentavano significativamente il sangue versato in battaglia, così come la rinascita della vita dopo eventi così tragici. Diventarono presto nel Regno Unito il simbolo del ricordo dei caduti in guerra. La vendita di piccoli papaveri di carta divenne un gesto di commemorazione silenziosa e dignitosa. Al giorno d’oggi, nelle settimane precedenti l’11 novembre, è possibile incontrare nelle vie centrali delle cittadine inglesi i volontari delle forze armate britanniche, l’associazione dei veterani di guerra, che vendono papaveri di carta disposti su vassoi.

 

Per molti indossare il papavero è un atto inconscio, ma non privo di polemiche. Ci si aspetta che i personaggi pubblici lo indossino e vengono criticati se appaiono in televisione senza. Alcuni personaggi pubblici, compreso il presentatore TV John Snow, del telegiornale di Channel 4, si sono rifiutati di indossarlo poiché lo considerano una simbolica celebrazione della guerra. Altri indossano invece un papavero bianco come simbolo di pace. Recentemente la nazionale inglese di calcio è stata sanzionata dalla FIFA, la federazione internazionale di calcio, perché i giocatori avevano indossato i papaveri durante una partita, contrariamente all’ormai consolidato divieto di portare qualsiasi simbolo politico sul campo da gioco. La decisione è stata revocata solo a seguito dell’indignata reazione dell’opinione pubblica e dell’intervento del Primo Ministro.

 

I papaveri vengono indossati solo prima dell’11 novembre, ma non dopo. In tale data, i personaggi pubblici sono incoraggiati, nonostante non vi sia l’obbligo, di osservare due minuti di silenzio alle 11:00 precise per commemorare l’entrata in vigore dell’armistizio e la fine della guerra. Ogni città del Regno Unito ha un “monumento ai caduti” presso cui si riuniscono le autorità locali, i rappresentanti della Chiesa e i cittadini per una solenne Cerimonia di commemorazione (Act of Remembrance) la domenica precedente all’11 novembre. In tale occasione vengono adagiate ai piedi del monumento corone di papaveri rossi, vengono osservati i due minuti di silenzio e suonati con la tromba le musiche Last Post e Reveille.

 

La Cerimonia di commemorazione ufficiale si tiene la domenica precedente all’11 novembre a Whitehall, a Londra. Si tratta della strada che collega Trafalgar Square al Parlamento e da cui si dirama Downing Street, la residenza del Primo Ministro. Al centro della via è presente un cenotafio, un monumento nazionale che commemora i caduti in guerra. Poco prima delle 11:00 la Regina, i membri della famiglia reale, i rappresentanti del Governo e del Parlamento, i membri della Chiesa e i rappresentanti delle altre confessioni religiose, insieme agli ambasciatori delle nazioni del Commonwealth che diedero il loro contributo e subirono perdite umane in entrambi i conflitti, si riuniscono insieme per osservare due minuti di silenzio e adagiare le corone di papaveri. Il silenzio inizia allo scoccare delle 11:00. Viene sparato un colpo di cannone all’inizio e alla fine del silenzio e tutto il centro di Londra si ferma a ricordare.

 

Con il passare degli anni, sono sempre meno i veterani dei due conflitti mondiali ancora vivi che possono partecipare alle commemorazioni. Oramai non ci sono più superstiti della Prima Guerra Mondiale. Solo alcuni della Seconda Guerra Mondiale. Indossare il papavero rosso rimane ancora un controverso e dignitoso atto di commemorazione per molti, che coinvolge allo stesso tempo la sfera privata e quella pubblica. Resta comunque un simbolo inequivocabile nonché, in un certo senso, tipicamente inglese, data la combinazione di rituali individuali e collettivi

[Video]

“They shall grow not old, as we that are left grow old, 
Age shall not weary them, nor the years condemn. 
At the going down of the sun, and in the morning 
We will remember them.”

(Ode of Remembrance, recited at war memorials in Britain on November 11th each year)

 

🇬🇧

Remembrance Day – A red poppy to commemorate the wardead

Around the middle of October every year something strange starts to happen on the television in Britain.  TV personalities start to wear a little red paper flower on their lapels.  It’s just a few to begin with – important politicians, celebrities.  But then you see the newsreaders wearing them.  And football managers at the post-match press conference.  Soon everyone has them, even people in the street, on the train, at school and at work.  And then suddenly, on the morning of November 12th, they take them off, not to be worn again for a year.

 

A curious foreign visitor might well ask themselves why.

 

The reason is poignant.  On November 11th, 1918, at precisely 11:00, the armistice came into effect that stopped the fighting on the Western Front, the immense battlefield stretching for hundreds of kilometres through Flanders and northern France.  For over four years it had been scene to some of the bloodiest fighting in the history of humankind.  Millions of German, French, British, Canadian and American servicemen had been engaged in a war of attrition, dug-in to muddy trenches for months at a time, forced periodically to climb “over the top” and charge the enemy through a gauntlet of barbed wire, landmines, and machine gun fire.  Usually for a gain of only a few hundred metres of territory.

 

When the war ended, after the long cold winter of 1918-19, the first flowers to bloom on the muddy battlefields were red poppies.  They were a poignant reminder of blood shed in the fighting, and life renewed in the aftermath.  They quickly became a symbol of remembrance of the war dead in Britain.  The sale of small paper poppies became a quiet, dignified act of remembrance.  Today you can visit any town centre in Britain in the weeks leading up to November 11th and find volunteers of the Royal British Legion, the association for ex-servicemen, selling them from a tray on the street.

 

Wearing the poppy is an unconscious act for many, but is not without controversy.  Public figures are expected to wear it, and are criticized if they appear on television without one.  Some public figures – including television newsreader John Snow, of Channel 4 News – have refused to wear one as they see it as a symbolic glorification of war.  Others wear a white poppy instead in support of pacifism.  Recently the England football team was sanctioned by FIFA, the football’s global governing body, because the players wore poppies during a match, in contravention of a longstanding ban on political symbols on the field of play.  The decision was only reversed after a furious backlash from the public and the intervention of the Prime Minister.

 

Poppies are worn up to and not beyond November 11th.  On that day, members of the public are encouraged, though not required, to observe a two-minute silence at precisely 11:00 to commemorate the coming into effect of the armistice and the formal end of the war.  Each town in Britain has a ‘war memorial’ where local dignitaries, clergy, and members of the public gather for a solemn Act of Remembrance on the Sunday before November 11th.  There, wreaths of red poppies are laid at the foot of the memorial, the silence observed, the Last Post and the Reveille played on a bugle.

 

The national Act of Remembrance takes place on the Sunday before November 11th on Whitehall, in London.  This is the street that connects Trafalgar Square to Parliament, and runs past Downing Street, the residence of the Prime Minister.  In the centre of the street is the Cenotaph, a national memorial to the nation’s war dead.  Shortly before 11:00 the Queen, members of the Royal Family, members of the government, representatives of parliament, members of the clergy and representatives of all faiths, together with the ambassadors of the Commonwealth nations who contributed and lost troops in both world wars, gather to observe the silence and lay poppy wreaths.  The silence begins on the stroke of 11:00.  A cannon is shot off to mark the begin and the end, and the whole of central London comes to a halt.

 

As the years pass by, fewer and fewer veterans of the great global conflagrations remain alive to participate in the commemorations.  There are no survivors of the First World War any more.  Few remain from the Second World War.  The wearing of poppies remains a dignified and controversial act of remembrance for many, at once personal and public.  But always unmistakable in what it represents, and somehow – in this fusion of individual and collective ritual – unmistakably British.

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